I rintocchi della speranza
Issate, in occasione del Natale
2000, sul campanile del Santuario di Afragola tre nuove campane
Sono tre campane bellissime,
quelle che l'altro giorno erano esposte nel cortile della 'Sala
Offerte' del Convento di S. Antonio di Afragola e che ora fanno
bella mostra sulla splendida torre campanaria del Santuario del
Taumaturgo di Padova, importante meta di pellegrinaggi nonchè
sede giubilare.
Una enorme gru, lunedì mattina, issava, con ieratica lentezza,
sotto l'attento occhio di Padre Marcello, Guardiano del Convento,
le tre campane, costate alla comunità parrocchiale circa
80 milioni e non ancora pagate completamente.
L'invito ai fedeli a contribuire alla spesa, comunque, è
stato fatto domenica, nell'ambito della celebrazione delle varie
messe ed è ancora aperto. Basta recarsi nella Sala Offerte
della Basilica.
Una molto grande, altre due più piccole, in bronzo massiccio,
dal suono splendido, che rintoccheranno per la prima volta questa
domenica.
Le tre campane, benedette domenica scorsa in una solenne cerimonia
dal Rev.mo P.Filippo Iannone, Vicario Generale della Diocesi, si
vanno ad aggiungere ad altre preesistenti, sul campanile del 1950,
che affianca maestoso il celebre santuario di Afragola.
Molto significativo l'evento in questione.
"Le campane richiamano il popolo alla vita sacramentale e comunitaria
e quella voce così dolce - afferma Padre Salvatore
Vilardi, responsabile del Centro Profetico della Comunità
Conventuale e Parrocchiale - è la voce di Dio all'interno
del cammino cristiano e della presenza di Dio che alimenta la speranza,
che è data dalla nostra fede in Cristo.
Un Cristo presente, non lontano, che ci è vicino in tutti
i momenti, di gioia, di sofferenza, di amarezza, di sconforto, di
esultanza.
Le nuove campane, insomma - continua il giovane frate afragolese
- sono immagine della presenza di Dio nella storia, espressione
di una speranza che non tramonta e che va oltre".
E di speranza c'è bisogno eccome. In una società dove
pontifica la cultura dell'effimero, dove la fanno da padrone i luoghi
dell'apparenza e la cultura del 'Grande Fratello', tre nuove campane
sono il segno tangibile di una speranza, di una nuova cultura, di
un vento nuovo di sapienza che chiama incessantemente alla conversione,
alla sapienza del cuore.
Natale, giorno del ricordo, del memoriale dell'incarnazione di Cristo,
dell'irruzione del divino nella umanità e nella carnalità,
vuole essere un segno.
Questo Natale, che cade a 2000 anni dal 'primo' Natale deve
essere un giorno particolare, configurarsi come una rivisitazione,
un momento di riflessione che ci faccia considerare o meglio ri-considerare
ciò che stiamo facendo, la strada che stiamo percorrendo,
il senso della nostra vita e della nostra storia.
E il rintocco di queste campane possano essere segno e sacramento
di una vita ritrovata all'ombra della speranza.
Auguri a tutti i lettori di un Natale sereno e santo.
Dal 'Cogito' del 24-12-2000
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