I venti della maldicenza

C’era una volta un uomo, che, pentito dei suoi gravi e reiterati peccati di calunnia, andò a riconciliarsi con l’Onnipotente per mezzo del sacramento della Penitenza.
“Padre - disse pentito il pio penitente - ho peccato; vorrei il perdono di Dio perché ho parlato male del prossimo”.
“Bene - rispose il sacerdote - per ottenere il perdono c’è solo un modo: cammina per tutte le strade del paese spargendo 1500 piume d’oca per tutte le strade. Dopo un’ora, ritorna a raccoglierle tutte. Se ne dovesse mancare solo una, non otterrai il perdono di Dio”.
“Ma padre - incalzò perplesso il penitente - come faccio? Il vento le spargerà per ogni dove e ritrovarle tutte rappresenterebbe un’impresa improbabile”.
“Questa penitenza - rispose il sapiente prelato - è il giusto contrappasso ai tuoi peccati. Come le piume che porta via il vento si confondono con esso e vanno un po’ dovunque senza che poi dopo si sappia dove siano, così la parola di chi pronuncia giudizi gratuiti o sparla del prossimo.
Produce, in questo modo, un danno irreparabile. Dunque, figliolo, io non posso assolverti perché il male che hai fatto non è più riparabile.
Morale: chi si dice cristiano o in cammino per diventarlo, stia attento agli scandali, alle... macine e ai ... fuocherelli tutt’altro che fatui.
Non chi dice “Signore, entrerà nel Regno dei Cieli”. Vale a dire: non chi sta sempre in chiesa, si salverà solo per questo. Dio può far nascere suoi figli da queste pietre.


Dal 'Sud' del 02-12-1995

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