Il caffè che puzza
e le beghe di palazzo
La telenovela di Piazza Municipio
si arricchisce di nuove puntate e di nuovi colpi di scena... e i
cittadini si allontanano sempre più da quella che é
l’ombra e il simulacro della politica vera
Afragola - Amo molto il caffè.
Specialmente l’espresso del bar, nonostante il mio cardiologo
abbia espresso la sua disapprovazione per questo mio costume. Oltre
ad essere piacevole, specialmente se propedeutico alla sigaretta
(altro mio peccato capitale), cardiotonico, stimolante dei miei
numerosissimi neuroni (he he), riveste, a mio avviso, un ruolo fondamentale:
è l’occasione per chiacchierare ed uscire con qualche
amico, fare due passi e discorrere dei ‘massimi sistemi’,
distrarmi dal lavoro, spesso pesante che svolgo, quando al computer,
quando su internet, quando con l’antidiluviana penna.
Eppure, le mie sortite ai vari bar del circondario, in questi ultimi
mesi, si risolvono in grandi ‘intossicate’. Circola,
da qualche tempo, una miscela, forse venduta a buon mercato e per
questo motivo utilizzata da numerosi ‘caffè’
afragolesi, che, a dir poco, puzza.
E’ da qualche settimana, allora, che ho rispolverato una ‘napoletana’
che utilizzavo quotidianamente nei miei anni di studio ‘matto
e disperatissimo’. Che gusto quel caffè. E quanti ricordi!
Eppure ho dovuto sacrificare, a causa del caffè, la cosa
che forse mi dava più sollievo e mi inebriava più
di ogni altra cosa: l’ Agoràzein, il ‘piazzeggiare’,
cioé, di decrescenziana memoria.
L’altro giorno, alla prima convocazione del Consiglio Comunale,
sono stati definiti i vertici dei gruppi consiliari. Il Ppi, partito
di maggioranza relativa in consiglio, ha indicato come suo capogruppo
Vincenzo Concas, Forza Italia Aniello Baia, consigliere più
votato, che ha presieduto la prima parte dell’assemblea. I
Ds hanno indicato Pasquale Giglio, il Ccd Franco Costato, Cdu e
Democrazia Europea, uniti in un solo gruppo, hanno indicato Camillo
Manna, Alleanza Nazionale ha indicato Raffaele Falco.
E’ stato eletto Petrellese presidente del consiglio e fatti
i nomi di sei probabili assessori, che saranno comunque portati
a dieci. “Niente di ufficiale - afferma Vincenzo Alaia, responsabile
dell’Ufficio Stampa”, ma la strada sembra imboccata.
Eppure quanto avviene all’interno degli schieramenti è
tutt’altro che lineare. Per la carica di vicesindaco sembra
che all’interno dei diesse sia scontro aperto tra Parisi e
Bassolino. La lotta intestina dei popolari non è da meno.
Per l’assessorato di Dulvi, secondo eletto, indicato l’altro
giorno dal sindaco, sembra si siano scatenate le ire di Concas,
primo eletto. Lo scontro nei repubblicani tra Monaco, primo eletto,
e Cuccurese sull’assessorato è di dominio pubblico
tanto che lo stesso Monaco è uscito dalle fila del partito
schierandosi negli indipendenti. Anche nell’opposizione serpeggia
lo scontento. Basta per tutti la situazione di Tommaso Bassolino,
che con 430 voti, ha dovuto lasciare il posto di consigliere al
suo candidato a sindaco.
Beghe di palazzo o politica?
Ma significa questo fare politica? O piuttosto fare politica è
servire la città e i cittadini, utilizzando le proprie energie
per risolvere concretamente i gravi problemi e non per interpretare
il ruolo di protagonista nell’ennesima soap opera di Piazza
Municipio?
Poi ci si lamenta della disaffezione verso la politica e si elaborano
teorie ed ipotesi.
E nel frattempo, non potendo uscire per non ‘intossicarci’
per il caffè velenoso che circola, discorrendo sui ‘massimi
sistemi’ io ed i miei amici, ci ritroviamo chiusi in casa,
a sorbire il buon caffè della mia cara e vecchia ‘napoletana’.
Dal 'Cogito' del
01-07-01
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