Il
paese degli elfi e delle fate
“In quest’ultimo
periodo della mia vita mi sono reso sempre di più conto che
la storia è dei poveri, la storia è degli uomini di
buona volontà, è degli uomini che con sofferenza,
con impegno, con determinazione, hanno cercato di tradurre, di realizzare
le loro ansie di cambiamento”.
Questo era l’esordio del mio primo editoriale da direttore
del “Sud”, apparso sul numero “0” del 29
ottobre 1995.
Da allora molte cose sono cambiate, molte le persone che ho conosciuto,
diverse le esperienze fatte, negative come positive; molte però
le delusioni, diversi i “guai” nei quali per la mia
scarsa “malizia”, mi sono cacciato.
Eppure, al mio terzo giornale, credo che poco in me sia cambiato;
della mia voglia di fare e soprattutto di dire, della mia fede nella
possibilità di scrivere la storia, storia di chi non ha paura
di spendere il tempo, il prezioso tempo che l’Onnipotente
ci ha in modo sapiente e parsimonioso messo a disposizione, per
qualcosa per cui valesse veramente la pena “perdere la vita”.
Un nuovo giornale, quindi, che risorge prepotentemente dalle ceneri
di una esperienza che si è caratterizzata come l’olocausto
della mia persona. Un giornale nuovo che ha sulla carta tutti i
numeri per attestarsi come una realtà editoriale di tutto
rispetto; un mensile ricco di rubriche, di un certo spessore culturale
in quanto ospiterà notevoli contributi di eminenti studiosi
campani, che non nasce assolutamente per rincorrere o per competere
con gli altri giornali locali, presente su Internet e quindi di
respiro mondiale, stampato inoltre su carta e distribuito, per ora,
in 5 paesi. Il numero “0” di Informazione coincide con
l’inizio della campagna elettorale relativa a due dei cinque
paesi della nostra zona di distribuzione. Campagna elettorale che
esordisce in tutta la sua complessità, sfuggevolezza, caoticità.
Al momento sono pochi gli elementi da considerare. Pochi gli uomini
“nuovi” che si affacciano sullo scenario politico-amministrativo.
Ad Afragola, forse, tre grossi schieramenti; probabilmente rivedremo
un “centro”, formatosi dall’aggregazione di 4
forze politiche: Repubblicani, Socialisti, Laburisti e “Società
Aperta”. Dico probabilmente in quanto non sono ancora chiare
le intenzioni di Cuccurese & Company che qualcuno vorrebbe addirittura
candidato come indipendente nei Popolari.
Ancora incerti e appena sussurrati i nomi che si fanno per l’eventuale
candidatura a Sindaco, E’ circolato il nome di Espero a sinistra;
qualcuno parlava di Mazzone, che da qualche tempo ha lasciato Rifondazione
per darsi un respiro più “ecumenico “. E’
quasi certa, però, la candidatura di Luigi Bassolino, per
anni leader del Pds cittadino.
Si è fatto il nome di Iazzetta a destra; voci recenti vogliano
candidato a Sindaco per lo schieramento di destra Antonio Silvestro,
noto avvocato afragolese. Tutto è da considerare, comunque,
come l’incerto frutto di una serie di riunioni ed incontri
preliminari che hanno ben poco di ufficiale. E Caccavale? Si parla
di una probabile candidatura a Consigliere Comunale come numero
uno nella lista dei Popolari. “Al momento non posso esprimermi
in merito - afferma l’ex Sindaco di Afragola. Sono in una
fase di profonda riflessione”. Tutto aperto, quindi. Anche
la possibilità di rivedere Caccavale come candidato a Sindaco
di una lista civica da lui formato ad hoc?Nel frattempo tra i cittadini
c’è confusione. Dopo l’esperienza di Caccavale
il paese è diviso. Forse, mi si consenta di cadere nel banale,
è difficile conciliare “il saper fare politica”
con l’onestà. Eppure la candidatura politica dovrebbe
essere espressione di “servizio”. Di dedizione incondizionata
al proprio paese.
“Parli del paese degli elfi e delle fate - mi far passare
questo pensiero”.
Di fatto è così. C’è una sfrenata corsa
alla poltrona, che la dice lunga su cosa intendano i candidati per
“politica”. Prova ne sono i miliardi spesi per le campagne
elettorali.
E nel frattempo il dio Potere-Denaro-Sesso non ha rivali nel suo
pantheon; Clio docet.
Forse è proprio vero. Il paese nel quale vivo è distante,
lontano; non ha monti ma nuvole, non ci sono elfi. Eppure è
bello stare qui.
Di tanto in tanto, tra le fate che volano disegnando scie di stelline,
tra il sibilo del vento che mi passa tra i capelli e che si diverte
a comporre e scomporre strane figure giocando con i nembi, mi piacerebbe
vedere un uomo.
Da 'Informazione'
del 09-03-97
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