L'orgoglio di essere del sud

Afragola- Ciò che ha scatenato il putiferio, a livello nazionale, è stata una semplice offerta di lavoro proposta da Antonio Caputo, un piccolo imprenditore afragolese, titolare dell’azienda vinicola Enodelta, che ha sede in via Oberdan ad Afragola.
L’intera nazione ne ha parlato, le reti Rai e quasi tutti i giornali nazionali.
“Certo, una provocazione, se volete, ma niente di più pragmatico e realistico della mia offerta di lavoro - afferma Antonio Caputo. Offro un milione in più, rispetto alla busta paga contrattuale a chi, padano doc, come i miei vini, accetti di immigrare al sud e lavorare per la mia azienda”.
“Sono indignato, lo sono sempre stato nella misura in cui il governo ci ha sempre calpestati nella dignità, pensando di risolvere la questione “lavoro” al sud offrendo un milione ai meridionali che accettano lo sradicamento e la barbarie dell’emigrazione. E’ vergognoso questo atteggiamento governativo, - continua l’imprenditore afragolese - a qualunque parte politica esso appartenga, se crede di risolvere i problemi in questo modo. Mi dimostrino con i fatti, i profeti del boom economico del nord-est, che i lavoratori padani sono più efficaci ed efficienti. Vengano a tradurre questa efficienza in una terra, come è di fatto la nostra, alla quale sono stati chiusi tutti gli sbocchi dei mercati mediterranei, sono stati penalizzati i trasporti e le vie di comunicazione e adesso si sta distruggendo quello che restava del sistema bancario”.
Tante le manifestazioni di solidarietà; non ultima una telefonata di un sindaco di un paese vicino che, in lacrime, ha ringraziato Caputo affermando che ha fatto una cosa a cui forse tanti di noi spesso hanno pensato, ma che nessuno ha avuto la forza, né il coraggio di compiere.
Non ultima una lettera, arrivata da Verona, che pubblichiamo in esclusiva, di un imprenditore del Nord.Est che esprime all’afragolese tutta la sua solidarietà, dopo aver letto la notizia sull’”Arena” di Verona.
Proposta di bonus fiscale alla rovescia, quindi, determinata da uno “sfizio”, afferma l’imprenditore afragolese, sfizio di voler avere alle proprie dipendenze un “superlavoratore” del nord-est e capire se realmente le sue capacità produttive siano realmente superiori o determinate da una serie di fattori che hanno di fatto incentivato lo sviluppo economico. Non è da trascurare, peraltro, la rabbia, lo sdegno e l’indignazione che hanno da sempre caratterizzato l’ormai celebre concittadino; sdegno ed indignazione verso chi, in pochi decenni, ha ottenuto che della nostra terra, da capitale europea di cultura e primati qual’essa era,restasse solo l’ombra di una civiltà violata.


Dal 'Cogito' del 12-11-2000

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