La chiesa perduta
Chiesa - sacramento di salvezza.
Questo l’inscindibile binomio che legittima e funge da “fondamento”
della Comunità dei chiamati, che ha ragione di esistere nella
misura in cui adempie alla missione per cui Cristo l’ha voluta.
“Voi siete il sale della terra - recita il Santo Vangelo;
voi siete la luce del mondo”. La Chiesa è missionaria,
quindi, e la missionarietà nel contesto ecclesiologico, assurge
a vero e proprio statuto ontologico, ragione profonda della propria
esistenza. Ortodossia, cioè, che si lega inscindibilmente
con ortoprassi. Questo afferma, sin dal titolo, la “Lumen
Gentium” che, fedele ad un richiamo espresso anche in Concilio,
vuole “illuminare tutti gli uomini annunciando il Vangelo
ad ogni creatura”.
Non ha senso, quindi, anzi è una contraddizione in termini
una Chiesa che dà scandalo, una Chiesa che si riunisce non
per rendere grazie all’Onnipotente, ma per tramare, per giudicare
a ufo e per sparlare del prossimo, alla faccia del cristianesimo.
Peccato grave, molto grave per la Santa Chiesa di Dio.
Dare scandalo è negare nei fatti Gesù Cristo, è
testimoniare con grande forza Satana, l’accusatore. “Se
il sale perdesse il sapore - recita ancora Cristo - a null’altro
servirebbe che ad essere gettato via e calpestato dagli uomini”.
E’ un grido profetico, che si alza da queste colonne. Grido
alla Chiesa e dalla Chiesa, una Chiesa che testimonia la divisione,
l’invidia, che è spettacolo per il mondo ma serve un’anonima
Chiesa di massa, dove tutte le vacche sono nere, una Chiesa formalistica
(la lettera che uccide lo spirito), bigotta mascherata di stupido
misticismo per il solo fatto di frequentare assiduamente il tempio.
“Fammi vedere le tue opere ed io ti dirò se sei o no
cristiano”, potremmo dire parafrasando S. Paolo. Ed è
quando affermo con forza in queste poche righe. Non è bene
che tutto sia sale, come non è vero che bisogna a tutti i
costi portare materialmente tutti in Chiesa. Il mondo ha bisogno
di luce, di una luce che non stenti ad illuminare facendo rompere
la testa a quanti cercano di seguirla. Una luce che non favorisca
le tenebre, che non alimenti la caligine di un mondo già
pregno di violenza e di stupidità.
Dal 'Sud' del 13-01-1996
|