Intervista al Senatore Alfonzo
Capone
Nel suo collegio elettorale
ci sono 6 candidati. Pensa che questo fenomeno di “frantumazione
elettorale” possa giovare alla sua candidatura?
“Non credo si possa assolutizzare in questo modo. Potrebbero
incidere a favore o a sfavore in virtù della collocazione
politica dei candidati stessi. Se Fassano per esempio, prendesse
molti voti, potrebbe arrecare un danno alla sinistra di De Martino
e avvantaggiarmi”.
- Egregio Senatore: le porgo questa domanda con cognizione di causa
in quanto sto svolgendo il servizio civile alternativo a quello
militare.
Non crede che l’elettorato cattolico che lei rappresenta e
lo spirito cristiano che la sua collocazione politica incarna poco
hanno a che fare con l’orientamento militarista e lo spirito
interventista della destra di Fini?
“Non sarei così drastico. Ragionare in termini dualistici
e manichei e spesso riduttivo.
All’interno del nostro schieramento c’è una differenziazione
di vedute e posizioni.
Personalmente non trovo scandaloso l’atteggiamento dell’obiezione.
Sono piuttosto favorevole ad un servizio militare di stampo americano,
professionistico, per capirci, per una difesa meglio organizzata.
Peraltro una nazione civile deve pur avere un esercito. Non credo
che la Chiesa condanni tout court uno stato armato. Se potessimo
vivere senza esercito e senza polizia vivremmo in uno stato perfetto”.
- Secondo lei, dove è finito lo spirito sturziano? A destra
o a sinistra?
“I cattolici, a mio avviso, non debbono essere impegnati in
un solo schieramento politico.
Devono essere uniti, al contrario, sui valori da difendere. Di fatto,
i cattolici si trovano un po’ a destra e un po’ a sinistra;
penso che però siano più rappresentati dal centro-destra”.
- C’è qualcosa di cui va fiero in questi due anni al
Senato?
“C’è poco da essere fieri. Ad onta del fatto
che sono convinto di aver lavorato molto e bene per il collegio,
penso che dovremo fare molto di più. Esemplare è la
mia scelta di vivere ad Afragola.
In effetti il maggioritario ha questo vantaggio: quello cioè
di permettere una feconda corrispondenza tra il territorio che il
parlamentare va a rappresentare e la nazione.
Purtroppo il governo Berlusconi ha governato solo per pochi mesi.
Ciò nonostante abbiamo lavorato in modo ad orientare lo sviluppo
del territorio: alta velocità ad Afragola, polo calzaturiero,
l’operazione Space-Camp etc”.
- Un messaggio agli elettori…
“Riscoprire la necessità di votare per esercitare il
diritto-dovere di fare scelte. Non lasciare che siano altri a scegliere.
Ritrovare la speranza per lo sviluppo economico che proceda al rinnovamento
dello Stato.
Da 'Nuova Città' del 31-03-1996
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