L'ultima crociata
L'attacco del sindaco di Casalnuovo
ai vertici di Forza Italia scatena una polemica nazionale. Intervengono
decine di parlamentari e senatori. Ne parlano per quattro giorni
consecutivi tutti i quotidiani nazionali. L'oggetto delle querelle:
la gestione delle candidature al Parlamento europeo nelle liste
di Forza Italia. "Non c'è nessuno che ci rappresenti
e che sia espressione della Provincia di Napoli" afferma Peluso
"Ed è inaccettabile la non ri-candidatura ad Acerra
del sindaco uscente Riemma". "Chi ha deciso i nomi da
inserire nelle liste dei candidati era sotto i fumi dell'alcool"
afferma l'onorevole Russo.
Si schierano con Peluso e Russo gli onorevoli Lauro, Iannuccili,
Oricchio e Calabrò. "Non era questo il momento di scatenare
una polemica" contrattaccano gli altri parlamentari che sembra
abbiano redatto un documento di dissenso.
CASALNUOVO - Un discorso
lucido ed incalzante, quello di domenica mattina del sindaco di
Casalnuovo Antonio Peluso, che ha scatenato una guerra che non accenna
a placarsi. Ansa, Mattino, Repubblica, Corriere, Roma, tutte le
più grosse testate nazionali e le agenzie di stampa da qualche
giorno non parlano d’altro. Un attacco frontale, che ha di
fatto spaccato i vertici nazionali di Forza Italia e che ha sostanzialmente
prodotto due eserciti contrapposti le cui fila, dall’una e
dall’altra parte, si ingrossano giorno per giorno.
Da una parte il sindaco Peluso, con Riemma, il sindaco uscente di
Acerra che con un blitz non è stato ricandidato, gli onorevoli
Russo, Lauro, Iannuccili, Oricchio e Calabrò; sul fronte
opposto Martusciello ed il grosso dei parlamentari e senatori forzisti
meridionali.
Il casus belli è scoppiato domenica mattina, in occasione
della presentazione di Sergio Viscido, candidato alla Provincia
nelle delle liste di Forza Italia per il collegio di Casalnuovo
– Acerra.
Al centro polifunzionale Pier Paolo Pasolini di Casalnuovo, davanti
ad una platea straordinariamente numerosa che si stringeva intorno
al sindaco più votato d’Italia e al suo candidato alla
Provincia, le parole di Peluso hanno suscitato ovazioni ed applausi
a scena aperta.
“Ho dovuto recuperare una situazione che si aggravava sempre
più – ha argomentato il primo cittadino – un
giusto disappunto nei confronti dei dirigenti provinciali, regionali
e nazionali del partito, colpevoli soprattutto di non aver prestato
attenzione alcuna alle esigenze del nostro territorio. In tutta
la provincia di Napoli, che conta più di tre milioni di abitanti,
non abbiamo di fatto un solo candidato valido ed eleggibile, che
rappresenti il nostro territorio e che possa, una volta eletto al
Parlamento europeo, fungere da riferimento e da interlocutore valido
rispetto alle peculiari istanze dei nostri paesi. Rischiamo di dover
interloquire con parlamentari europei eletti nei collegi del Molise
o della Basilicata; regioni che messe insieme non hanno nemmeno
un sesto degli abitanti della sola provincia di Napoli”.
Sotto accusa, in parole povere, la gestione delle candidature campane
in Forza Italia; gestione che non ha tenuto conto, a dire del sindaco,
delle richieste, delle indicazioni, delle istanze e delle esigenze
legittime non solo dei dirigenti locali di Forza Italia, quanto
del vastissimo bacino di elettori della provincia napoletana.
A rincaro della dose, l’intervento del parlamentare Paolo
Russo, intervenuto a Casalnuovo a fianco di Peluso per appoggiare
la candidatura di Viscido alla Provincia, che, nel prendere la parola,
invece di stemperare i toni dell’attacco, ha senza mezzi termini
accusato i vertici forzisti provinciali e regionali di “gestione
familistica e non democratica” del partito in merito alle
candidature alle europee.
“Se non conoscessi bene i miei amici di partito – ha
affermato con forza l’on. Russo – mi sarebbe venuto
da pensare che forse, quella sera quando si decisero i nomi dei
candidati, a prendere quelle decisioni c’erano persone sotto
l’effetto dei fumi dell’alcool… o di altri fumi”.
Il pesante attacco era ormai sferrato, il Rubicone passato.
“ Noi – incalzava Peluso – ci riserveremo di decidere
chi votare alle europee, non escludendo neppure di sostenere un
candidato che non faccia parte di Forza Italia, anche se di centro-sinistra,
purché sia espressione del territorio e sia, come noi, moderato,
democratico, liberale e cattolico.
La mia, se di Crociata si può parlare, è una crociata
per implementare ed affermare il principio di democrazia e di partecipazione
all’interno del partito di cui faccio ancora parte; una crociata
che non può trovare scudi alzati. E’ una crociata che
si combatte insieme, tesa a realizzare il confronto ed il dialogo.
La mia è l’ultima crociata per la democrazia”.
Da 'Asse Mediano' del 23-05-2004
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