Le bizze dell'assessore

Continua la “Storia infinita”... di polemiche, accuse e querele tra l’assessore al commercio e la Confesercenti di Afragola

La querelle tra l’assessore Carmine Bencivenga e la Confesercenti afragolese, ormai, è un fatto storico. L’ultimo atto dell’annosa diatriba è stato formalizzato con l’affissione di un manifesto che ha tappezzato le vie di Afragola e che con il suo titolone a carattere cubitali - “il nemico dei commercianti” - incuriosisce il distratto passante che percorre trafelato le vie della nostra cittadina. Il fatto ha avuto enorme risonanza e la sua eco non ha tardato a farsi udire: conferenze stampa, articoli sulla stampa locale e nazionale, rumori di querele e sentori di denuncie; non ultimo un articolo su “Il Mattino” dal titolo “J’accuse all’assessore” a firma di Lucia Lombardi.
Ma mettiamo un po’ d’ordine nella faccenda.
La Confesercenti (Confederazioni Italiana Esercenti Attività Commerciali Turistiche e dei Servizi) è, per dirla in parole povere, un sindacato di imprese (servizi, ristorazioni, uffici, studi di contabilità ecc.) che offre consulenza, salvaguardia, servizi vari, e mira allo sviluppo del commercio in chiave moderna. E’ impegnata inoltre sul territorio come ente propositivo e operativo che si impegna per un oculato sviluppo commerciale.
Ad Afragola è presente come “distretto di Napoli nord” (comprende vari comuni del circondario) ed ha in sede in Via Domenico Mocerino, 68 (pal. Guerra).
Veniamo ai fatti.
La storia inizia nel lontano 1992 quando dopo la revisione del “piano traffico” da parte dell’Amministrazione e l’istituzione conseguente del senso unico di via Amendola si verificarono numerose e accorate proteste da parte dei commercianti della strada in questione. A detta di un articolo a firma di Lino Sacchi pubblicato sul “Il Mattino” si verifica un “calo netto delle vendite della zona interessate” causato dall’impossibilità di parcheggio dei potenziali acquirenti che preferiscono aprire i lori portafogli altrove.
Il titolo del Manifesto a firma di Franco Arpaia che, presidente della Confesercenti di Afragola si fa interprete del malcontento dei negozianti, si esprime in questi termini: “Latrino di esperti redige: un nuovo piano traffico “a senso unico””.
Il Manifesto stigmatizza la nuova disposizione stradale giocando sul sostantivo “Trino” e sull’articolo determinativo che lo precede, diviso da esso con un solo spazio battuta. La risonanza della stampa non si fa attendere. “Il Mattino” pubblica un articolo a firma di Lino Sacchi che titola: “Afragola, bocciato il dispositivo anti-traffico” che compendia in modo abbastanza chiaro quanto accaduto.
L’atto secondo di questa “tragedia in tre atti” è costituito dall’ennesimo manifesto che titola: “Il gioco delle tre carte” del 31 luglio 1993 che si scaglia in modo esplicito l’Assessore al Commercio Carmine Bencivenga che, a detta del Manifesto stesso - avrebbe consentito la formalizzazione di “una assurda ed inconcepibile delibera incompleta e menomata”.
“Il giornale di Napoli” propone un articolo a firma di Giuseppe Maiello che titola: “Braccio di Ferro comune-negozianti” e si arriva ai ferri corti: l’assessore Bencivenga querela il presidente Arpaia che a sua volta ricorre, per mezzo del direttivo, al TAR e alla Magistratura. Guerra a tutto campo, insomma, originatasi da una debacle dell’assessore a commercio che, a detta della Confesercenti, non avrebbe avallato una nota (prot. n. 006496 del 09/04/93) la quale, per motivi che non stiamo a spiegare, designava i nuovi componenti della “commissione al commercio e ai pubblici esercizi”. Stando alla legge ex 287/91 la Confesercenti avrebbe avuto il diritto di inserire nella commissione stessa due componenti da essa stessa designati; diritto, de facto, mai riconosciuto.
Da qui a sostenere l’illegalità e la delegittimazione legale di una commissione nominata senza rispettare i canoni di una consolidata prassi, espressa peraltro dal codice legislativo, il passo è breve.
L’assessore Bencivenga si difese riportando, nella querela all’Arpaia le sue ragioni. Con nota 29/4/93 - leggiamo nella querela - il sindaco del Comune di Afragola in risposta alla precedente nota di designazione sostitutive richiedeva alla Confesercenti ai fini della mosdifica dell’atto già predisposta, una comunicazione con la quale espressamente si revocasse le precedenti disposizioni.
La nota, inviata alla Confesercenti - sempre a detta dello scritto del Bencivenga - non avrebbe ricevuto risposta.
L’atto terzo il cui sipario si è aperto pochi giorni fa è costituito da terzo manifesto, già menzionato, che titola: “Il nemico dei commercianti”. Stesso copione, stessa scena, stessi attori si accusa l’assessore Bencivenga di illegalità di omissione di atti d’ufficio e di “giochi di prestigio”. Lo scontro si è riproposto negli stessi termini ostentando toni decisivamente accesi. “La nostra - afferma Franco Arpaia - è una battaglia contro un infido nemico, che non so, per quali motivi, continua a boicottarci; un nemico - continua il Presidente - che si è accanito contro di noi e contro i commercianti riesumando cavilli giuridici perchè i nostri diritti vengano calpestati. Ancora una volta, infatti, la nostra designazione dei nominativi sostitutivi - hanno persino presentato ufficiali lettere di dimissioni - non è stata per niente presa in considerazione”.
Che dire? Si aspetta l’epilogo di una tragedia - forse meglio dire farsa - che tarda a venire; epilogo di una storia strana, fatta di accuse denuncie e querele; storia di un atteggiamento tutt’altro che di cooperazione e di collaborazione; storia di un paese che stenta a decollare, vincolato ad interessi e disinteresse; storia di un paese, che fa le bizze col sul futuro.


Da 'Afragola Oggi' del 20-11-1994

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