Nostra intervista al candidato a sindaco Pasquale Caccavale

Dopo i risultati di Domenica scorsa, la situazione politica afragolese è molto delicata. Molti sono stati sorpresi dal voto espressi dagli afragolesi, altri si aspettavano più o meno questo risultato elettorale. Ora il grosso si gioca proprio in questi giorni.
Gentile prof. Caccavale, in quale prospettiva politica si pone e quali alleanze pensa di consolidare per il ballottaggio?

Io mi colloco nel contesto politico della prospettiva prodiana e interpellerò tutte le forze che si trovano in questa prospettiva. Chi dovesse ritenere di poter contattare o discutere con l’uno o l’altro dei due schieramenti indifferentemente, si pone automaticamente fuori dalla mia prospettiva. Eventuali alleati mi interessano nella misura in cui rientrano nell’orientamento di cui sopra, anche perché ritengo che il programma che io e la mia coalizione abbiamo espresso e presentato al paese, abbia una valenza maggiore e di più largo respiro.

Pensa di apparentare altre forze politiche, per esempio lo schieramento che ha sostenuto la candidatura a sindaco del dott. Salzano?

Ho valutato attentamente le prospettive di eventuali apparentamenti formali al ballottaggio e sono giunto alla conclusione che sia preferibile allargare l’aria della maggioranza con la compatibilità espressa, cercando, naturalmente i contrappesi propri della mediazione politica ma non delle pattuizioni improprie. Io mi considero vincitore premiato, quindi cerco aggregazioni e mediazioni. Sono gli altri che si devono avvicinare. C’è una buona convergenza con Rifondazione Comunista per quel che riguarda il recupero e il ruolo della città antica; naturalmente siamo aperti ad altri contributi compatibili con la base politica e programmata.

Per quel che riguarda la giunta, ha intenzione di scegliere tra i consiglieri?

Ritengo che tutti i consiglieri delle liste facenti parte della mia coalizione già dal primo turno, debbano mantenere questo ruolo che io non reputo di secondo livello rispetto a quello della gestione assessoriale, anzi sono affascinato dal ruolo possibile che, con la legislazione che va ad aprirsi per la prima volta ad Afragola possano esercitare tutti i consiglieri comunali. Ritengo che in questo modo io rispetti appieno la volontà popolare. I criteri comunque sono in via di definizione: potrebbero non essere così rigorosi per chi contribuisce a d allargare la maggioranza dal, primo turno al ballottaggio senza apparentamenti formali, perché questa modalità include per chi la compie, un sacrificio di unità rappresentative.

Finora chi ha espresso appoggio ufficiale alla sua candidatura a sindaco dopo il primo turno?

Abbiamo avuto l’adesione sicura e spontanea di Michele Iazzetta che si è riconosciuto nell’orientamento e nel programma.

Pensa di rendere noti i nomi degli assessori prima o dopo il ballottaggio?

In linea di massima intendo indicare prima i nomi della giunta. Ho dovuto correre a passo svelto, voglio una giunta di alto profilo e auspico di avere i tempi e la possibilità per accrescere le caratteristiche di lealtà verso i cittadini. Se non dovessi riuscirci prima del ballottaggio, sarà stato perché cerco la condizione ottimale.

Quali sono, quindi, le mosse politiche che si appresta a compiere in questi giorni?

Io non intendo vincere a qualunque costo. Voglio vincere nella lealtà, nella chiarezza dei modi, nella coerenza degli impegni assunti e con lo stile tenuto nella campagna elettorale. Ribadisco la convinzione che un alto livello di eticità pubblica e essenziale perché i programmi siano fattibili e perché non siano gravati di costi impropri. Io voglio vincere, nella chiarezza, nella lealtà nella convinzione che la mediazione politica, non le pattuizioni impropie, rappresenta il mezzo specifico per poter governare, conservando, difatto, le caratteristiche di rinnovamento che questa coalizione rappresenta.


Da 'Afragola Oggi' del 01-05-1995

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