Polo della libertà:
le dimissioni... televisive
Non è senza significato
che i mass - media rivolgono nuovamente la loro attenzione alla
ripresa del P.R.I. ed alla sua riorganizzazione interna. I segnali
positivi non vengono solo dal Mezzogiorno, ma dall’intero
territorio Nazionale. Il risultato definitivo delle elezioni di
Massa Carrara ha messo in luce un incremento di voti rispetto alle
elezioni precedenti. Infatti il 20 novembre scorso sono stati eletti
3 consiglieri comunali ed un assessore è stato nominato in
giunta dal neo Sindaco di Massa. Un buon risultato elettorale è
stato ottenuto anche nelle elezioni circoscrizionali con rappresentanti
repubblicani in tutte e 5 le circoscrizioni del Comune di Massa.
Nelle provinciali il P.R.I. è passato addirittura dal 5%
al 10% circa, raddoppiando voti e seggi. Intanto il tesseramento
del 1994 è stato chiuso. A Napoli contro le 1000 tessere
inviate dalla Direzione sono stati 1500 i richiedenti e i sottoscrittori.
Ad Afragola hanno chiesto ed ottenuto la tessera del P.R.I. trenta
cittadini, il 50% per la prima volta e per la prima volta tutti
hanno versato il contributo di £ 50.000.
Il Consiglio Nazionale si terrà a Roma dal 24 al 26 febbraio
1995 e Afragola sarà presente coi suoi delegati. Alle tessere
occorre aggiungere il 20% dei voti conseguiti alle Europee di giugno
1994.
Nel paese sono centinaia le sezioni ancora aperte, ci sono deputati
e senatori, consiglieri regionali, provinciali e comunali che sono
repubblicani e sono fieri di esserlo. Alle prossime elezioni i repubblicani
saranno presenti sia in campo nazionale che locale. E la sorpresa
per chi riteneva il P.R.I. morto sarà che il movimento politico
che fa capo alla tradizione democratica di questa nazione e tutt’altro
che scomparso. Di questo si accorgeranno i giornali e televisioni
di stato, ma sarà come sempre tardi. Oltre tutto non è
nell’interesse della democrazia italiana che una voce come
quella dei repubblicani si spenga.
Giovedì 5 gennaio si è tenuta nella sede di “Nuova
Città”, una conferenza stampa alla presenza di giornalisti
Rai e di TV e giornali locali. Argomento: le dimissioni dei Consiglieri
Comunali Vincenzo Nespoli, Alfonzo Capone del Centro Cristiano Democratico,
Umberto Migliore, eletto nelle liste della DC ed ora novello adepto
di A.N., Di Mauro e Paone, ex socialdemocratici ed ora di A.N. La
ferma e decisa convinzione di questo gesto, a detta dei relatori,
è stata determinata da un profondo disagio che sussiste nella
conduzione di un confronto politico con una maggioranza che ormai
più non esiste.
“Non si riesce più - afferma l’On. Nespoli -
a svolgere un Consiglio Comunale come si deve e per giunta - continua
il deputato di A.N. - viene puntualmente convocato quando io e il
Sen. Capone siamo a Roma, impegnati nello svolgimento delle funzioni
parlamentari”.
“Il nostro paese langue - incalza il Sen. Capone - e il nostro
gesto acquista significato nella misura in cui chi di dovere, assuma
tutte le responsabilità derivanti dal proprio agire politico.
Le dimissioni che di quì a poco andremo a rassegnare - continua
il Senatore del C.C.D. - rappresentano un traino e una sfida: traino
perchè vogliono spingere la sinistra (mi rivolgo più
precisamente ai sei Consiglieri socialisti) a fare altrettanto;
sfida perchè se l’esempio non fosse emulato, rappresenterebbe
nondimeno un chiaro segnale che noi, con questo Consiglio Comunale,
non vogliamo più avere niente a che fare”.
I componenti dell’attuale Giunta - dice il Cons. Migliore
- si trincerano dietro lo scudo della “doppia convocazione,
quasi che un istituto tanto nobile come il Consiglio Comunale potesse
essere confuso con un’amministrazione condominiale”.
Si tratta, in effetti, della Legge 142 che prevede la possibilità
di una seconda convocazione, allorquando nella prima non si raggiunse
il numero legale (21 Consiglieri). La cosa grave però, denunciata
dai Consiglieri del “Polo del Buon Governo” preceduti,
a dire il vero, già da tempo dai consiglieri del PDS e dal
Consigliere del PRI, Avv. Cuccurese dimessosi da più di un
anno per denunciare l’andazzo e la disamministrazione di un
Consiglio Comunale ormai poco rappresentativo della volontà
popolare, è che la Giunta Comunale, pur non possedendo affatto
il numero legale, continua a deliberare anche con pochi presenti,
trincerandosi dietro la legge 142, come accennavano sopra.
“Non ci fa paura il Commissario Prefettizio - afferma Nespoli
- perche non abbiamo nessun interesse da difendere; magari qualcuno
dei restanti Consiglieri ci imitasse!”. E forse, lo spettro
si affaccia, spettro di un’amministrazione caotica, che da
tempo si arrabbatta per procrastinare il suo estuario paludoso è
proprio lo specchio fedele di una città in preda al disgusto
per quanto sa di politica fatta solo per salvaguardare interessi
di parte, di fronte ad una città indifferente e rassegnata,
una città che vive da tempo il plèroma del degrado
e della negazione dell’uomo.
Da 'Afragola Oggi' del 08-01-1995
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