Recital all'Aldo Moro

La scuola incantata

Domenica 4 e in replica martedì 6 aprile, in occasione della Pasqua, è stato presentato, da una nutrita rappresentanza degli alunni della scuola “A. Moro”, un recital dal titolo: <<Il bosco incantato>>.
E’ la storia inventata di uno scontroso bambino, Pallino, che perduto in un bosco, che poi rivelerà stregato, incontra vari personaggi della natura: La luna, le stelle, i folletti del bosco, i fiori gli alberi ecc. e attraverso dialoghi balli e canti con gli stessi personaggi riesce a scoprire che su di lui grava un incantesimo e che la via per uscirne ha tre nomi: Amicizia, solidarietà e amore. Dopo aver capito che la strada era interiore e non reale si addormenta e al risveglio si scopre nel giardino di casa suia. Tornando a casa con la mamma e avendo capito la lezione, tutti gli esseri del bosco si esprimono in un corale canto di amore. Sogno o realtà? E’ difficile dire; sta di fatto però che Pallino fa Pasqua: Passa cioè da un modo di concepire la vita egocentricamente ad una “weltanschauug” orientata verso l’altro.
La rappresentazione si è tenuta nella palestra della scuola, dove gli insegnanti di Religione, insieme ad una squadra di cento alunni circa, hanno montato un palcoscenico di 60 M2 progettato dagli alunni stessi.
“E’ stato un lavoro corale dice l’insegnante Pina Capone e nel vedere tanti bambini che impartivano direttive, misuravano, costruivano, dipingevano, inchiodavano, insomma mi sembrava di vedere una squadra di dotata esperienza dove ognuno sapeva quello che doveva fare”.
“E’ stata la prima volta - incalza Maria Laezza, altra insegnante di Religione - che ho visto tanti bambini così motivati, che sotto il nostro coordinamento hanno dato tutto di loro stessi. Mi ricordo - continua l’insegnante - che un genitore mi venne a ringraziare perché con le prove per questo spettacolo avevamo detronizzato la televisione dalla vita di suo figlio, e, direi, tra le tante cose, abbiamo dato ai bambini gli strumenti cognitivi per la risoluzione di tanti problemi che si sono presentati e che abbiamo risolto insieme: E’ stata insomma una esperienza irripetibile. Se questo non è fare Pasqua.....”.
Alla prima abbiamo contato circa 800 persone tra genitori, alunni, parenti e insegnanti e, nel finale dello spettacolo, tra i tanti applausi, le grida di gioia dei bambini e l’emozione dei genitori mi si permetta un commento che, cercando di straripare dall’alveo della retorica, è finalizzato alla mera esposizione - di matrice esistenziale, me ne rendo conto - di ciò che ho visto e ho sentito: Nell’esultanza degli “attorini” ho visto gote irrorate di attonita gioia per quanto realizzato, occhi lucidi e carichi di emozione, abbracci, cori di “urrà” e soprattutto sorrisi, che mi ricordavano tutto ciò che nella mia vita vi fosse mai stato di prezioso e di sacro.


Da 'Afragola Oggi' del 18-04-1993

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