Un presepe multietnico
Innovativa rappresentazione all’elementare
Moro.
Afragola
– Sabato 22 dicembre, la scuola elementare Aldo Moro si è
esibita in uno spettacolo che ha coinvolto circa seicento alunni
della scuola stessa.
È stato rappresentato un “presepe vivente multietnico”,
dove tutti i popoli del mondo, rigorosamente in costume, si sono
esibiti davanti alla scena della natività, in una palestra
trasformata nella città di Betlemme.
Moltissimi gli insegnanti che si sono prodicati per la rappresentazione.
“Abbiamo iniziato ad ottobre – afferma Mattia Giustina
– a dipingere tutte le pareti della scuola.
Ogni angolo della scuola è stato dipinto. C’è
il paesaggio africano come quello egiziano, quello brasiliano come
quello napoletano con i suoi vicoli caratteristici. Ancora oggi,
dopo un mese dalla manifestazione, entrare in questa scuola così
viva e così colorata mi mette gioia e allegria e affronto
la giornata diversamente”.
Ed in effetti lo spettacolo, incominciato alle quattro del pomeriggio,
presenti molte tv locali, ha visto la presenza di oltre quattromila
persone, oltre al Sindaco con tutta l’Amministrazione, tanto
da far temere seriamente tutti gli organizzatori sulla opportunità
o meno di proseguire.
Carrateristico, dicevamo, in quanto ogni etnìa-gruppo classe,
dalla propria nazione, a turno scendeva nella palestra-Betlemme,
e la scuola, che rappresentava il mondo, gli faceva da sfondo.
“Sono manifestazioni che mettono gioia – afferma il
sindaco Caiazzo – nelle quali si tocca con mano la gioia genuina
del mondo dell’infanzia… Credo che la prossima manifestazione
debba essere rappresentata al palazzetto dello sport, vista l’enorme
quantità di pubblico che chiama questa scuola”.
“È stata un’esperienza stressante – afferma
Pasquale Caputo, vicario – ma alla fine ci siamo riusciti.
La cosa magnifica – continua il professor Caputo – è
che i nostri sono entusiasti; credo che il ricordo di questa esperienza
tarderà a morire”.
Altrettanto entusiasta la direttrice Assunta De Falco, al primo
anno di lavoro nella Aldo Moro, dopo il pensionamento del dott.
Antonio Ricciardi.
“Che i nostri alunni – dice la direttrice – siano
il principio e il fine dei nostri affanni e delle nostre cure”.
Dal 'Cogito' del
01-02-1998
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