Gaetano Romano, Parroco della parrocchia 'Maria Immacolata Assunta in Cielo', di S.Giovanni a Teduccio

L'intervento. di. padre.. Gaetano Romano in realplayer

 

Sono un parroco di periferia, senza una particolare cultura o competenza, che ha avuto la ventura di trovarsi tra i piedi Tommaso Travaglino (ha svolto il servizio civile come obiettore nella mia parrocchia) e stasera mi ha coinvolto in un ruolo che non è il mio.
Peggio per lui.
Ho letto due volte il libro: la prima volta, ancora in bozza, mi irritava questo Simòn (o devo dire Shimòn?) che prima beve e poi crede di avere delle visioni angeliche. Ma nello stesso mi affascinava quest’uomo ossessionato dalla ricerca e mi accompagnava un pensiero: non conosce l’amore! e trovavo molti punti di contatto con il giovane Tommaso che avevo conosciuto, con cui avevo chiacchierato tante volte. Perché sono certo che ci sia parecchia autobiografia, anche se l’autore lo nega.
La seconda lettura è stata più faticosa: siccome Tommaso mi ha chiesto questo intervento, ho voluto capirci di più e ho dovuto rispolverare i libri di teologia, specialmente l’ebraico, che ringraziavo il Signore di non doverlo più studiare.
Ho letto da qualche parte che, volutamente, l’autore ha usato un linguaggio forbito e non per tutti, neanche per me: sapessi le sudate! Il titolo: Il mare perduto.
Mi sono sempre chiesto con quale criterio gli autori danno il titolo alla loro opera.
Il mare perduto si presta a diverse interpretazioni. A me, dopo la faticosa seconda lettura, ha fatto pensare alla fatica di quel bambino notato da S. Agostino sulla spiaggia di Civitavecchia, che con una conchiglia prendeva l’acqua dal mare per versala in una buca scavata nella sabbia.
Lavoro immane, ma non inutile, pensavo.
Il mare è l’amore sconfinato di Dio e la nostra storia è un andirivieni tra questo e la buca del nostro esistere: l’amore di Dio non finirà mai, come non finiamo mai noi di attingere, così come la buca non si riempirà mai, perché l’acqua ci passa attraverso.
Può apparire follia l’intenzione e la fatica di mettere il mare in una buca, ma vale la pena sentirsi attraversare dall’amore senza trattenerlo per noi, così da non sentirci mai appagati, ma neanche senza amore.
Poi sarà filtrato perché diventi amore per la Sofìa, o per la ricerca della verità, o per una donna, o per un ideale, è uguale: la soddisfazione consiste nel sentire questo amore passarci attraverso, scorrerci dentro. Questo ci appaga… e un giorno si apriranno quelle ante… e sarà gioia piena.

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