Ode declamata in occasione di un convivio organizzato periodicamente. Qui un gruppo di amici si riunisce per declamare odi, mentre si sorseggia buon vino.
ODE AL VINO
Sol di sera ti sento. E al cuore tu parli. E l’incanti,
con occhi profondi e sempre sinceri.
Come d’Omero la tua voce, sai affabularne tanti,
con te è l’arte del dio, ed i tuoi baci veri.
E convinci me stesso
che non c’è oltre te un altro amore,
L’ho capito, adesso:
mai ti cambierei con altro impostore.
Davanti a te le il passato è nebbioso,
le altre fate, i giorni, le ore.
Stillavano miele e suonavano cedre
per incantar a tua guisa, le Etere straniere.
Ti conosco, coraggioso amico, appena piccolino,
quando, dolce, ancora imberbe, tu vestivi,
Su aspri giacigli, purpurei di grani, l’un l’altro vicino,
e il canto di Dioniso a noi tutti annunciavi.
Poi sei pian piano cresciuto
E con te la forza sincera ed il salubre vigore
Che tu mi doni, muto,
con parole di bosco e bacche, fragole dolci e more.
Ora che il mio sangue scaldi la sera
e di fuoco vermiglio riempi il mio ed ogni cuore
Dipingi di porpora i calici, colora l’amicizia vera
E gli affanni fuga e le pene e il cattivo umore.
Dolce è il mio amico, ma più forte del mare
potente come il sole, la brezza d’autunno e il maestrale.
D’ambrosia e di viola si veste il suo odore,
Inebria la casa e impregna ogni focolare.
Or beviamo e facciamo festa
ché il mio cuore è colmo ed il calice pieno.
Ma stai attento: non sorseggiare in fretta
che il mio amico parla. Ascoltiamo piano.
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